Il primo materiale plastico a trovare impiego nel campo della fognatura e del drenaggio è stato il PVC (polivinilcloruro), data la facilità di posa ed il costo concorrenziale. Mentre il PP (polipropilene) è sempre rimasto confinato ad un uso specialistico (in particolare in presenza di alte temperature ed in campo industriale), il PEAD (polietilene ad alta densità), in esecuzione estrusa a parete piena, ha trovato un impiego discontinuo, dati i costi elevati.

Durante gli anni ‘80 sono stati proposti, con buon successo, le prime tubazioni in PEAD per fognature con diametri fino a 3,6 m. Il concetto che ha portato alla loro produzione è stato quello di poter abbinare ai vantaggi intrinseci del polietilene (ottima resistenza alle acque reflue sempre più aggressive) altre importanti caratteristiche quali la leggerezza, l’elevata rigidezza circonferenziale ed il costo concorrenziale. Sono nati così i vari tubi di scarico fogna Bauku, Henze, KWH, prodotti con tecnologie brevettate e tuttora disponibili nelle ultime versioni.

Successivamente, anche in relazione allo sviluppo di nuove licenze, sono state studiate le più diverse tipologie di parete che hanno portato, tra le altre, alla produzione del tubo nero per acqua di scarico ECOPAL.

Tutte le tubazioni, fornite da produttori affidabili ed installate con la dovuta attenzione, possono fornire risultati tecnicamente soddisfacenti. Più che entrare quindi nel merito dell’impiego dei vari materiali, è utile evidenziare quei concetti che tutti i progettisti e gli utenti dovrebbero tenere ben presenti quando si parla di reti fognarie.

Tra i requisiti principali richiesti del tubo per fogna si possono annoverare:

  • buone caratteristiche idrauliche a breve e lungo termine;
  • adeguata resistenza alla pressione interna, anche in caso di temporanee sovrapressioni;
  • buona resistenza ai carichi in quanto è un corrugato per esterno che va interrato;
  • perfetta tenuta bidirezionale delle giunzioni a breve e lungo termine;
  • resistenza ottimale alle aggressioni chimiche ed elettrochimiche;
  • resistenza alla abrasione;
  • ridotta aderenza delle incrostazioni;
  • facilità di pulizia con le moderne tecniche;
  • facilità e rapidità di assemblaggio e di posa;
  • costo concorrenziale.

I concetti sopra esposti si prestano ad alcune precisazioni:

  • la rispondenza di ciascun materiale ai requisiti di progetto va verificata su basi realistiche ed omogenee; ciò deve essere valido in particolare per le caratteristiche idrauliche (diametro interno e valore della scabrezza assoluta);
  • la resistenza alle aggressioni chimiche, elettrochimiche ed all’abrasione va verificata in funzione delle caratteristiche delle acque di scarico;
  • la resistenza alla pressione interna e la garanzia di una perfetta tenuta, anche a lungo termine, vanno riferite a tutte le tubazioni ma in particolare ai tubi con giunti a bicchiere, il cui elemento chiave è la lunghezza del bicchiere stesso e le caratteristiche della guarnizione;
  • la tenuta deve essere bidirezionale: molti problemi in fognature esistenti, che si ripercuotono sugli impianti di trattamento, sono dati dall’ingresso di acqua di falda o dalle perdite attraverso i giunti;
  • i sistemi di pulizia ad alta pressione o con mezzi meccanici possono avere effetti dannosi su alcuni materiali, causando il disassamento di alcuni tipi di giunti o addirittura la rottura della parete interna del tubo.
  • relativamente al costo è doveroso evidenziare che più che confrontare il costo del solo tubo, va considerato il costo onnicomprensivo della rete fognaria, inclusi i costi di posa in opera ed i prevedibili oneri di manutenzione in funzione del ciclo di vita della tubazione.

 

Tubazioni per reti fognarie                            Tubi di nuova concezione