Iniziamo definendo il significato di chiusino, altrimenti noto come tombino. Esso non è nient’altro che il coperchio che si pone a chiusura dei pozzetti. La sua funzione è quella di permettere l’ispezione, quando necessaria, di quello che è presente nel sottosuolo (reti fognarie, passaggio cavi, acquedotti, ecc.).
I chiusini possono essere di varie forme e materiali ma quando si deve scegliere che tipologia impiegare, bisogna tener conto della resistenza meccanica, della sua durata nel tempo e della dimensione di passaggio o luce netta.
Quando parliamo di resistenza meccanica, ci riferiamo alla classe che caratterizza ogni chiusino. La scelta dipende dalla zona di impiego, suddivisa, sulla base di quanto definito dalla normativa di riferimento EN 124, in 6 gruppi. Per ogni gruppo è stata abbinata una classe di resistenza al di sotto della quale non si può scendere:
Per quanto riguarda la durata nel tempo, bisogna considerare molti aspetti tra cui il materiale del chiusino, la zona in cui va installato, le temperature e gli sbalzi al quale è sottoposto e la frequenza di passaggio dei mezzi veicolari al di sopra di esso.
La dimensione di passaggio, invece, è il diametro del cerchio massimo inscrivibile nella sezione netta del telaio, in pratica la luce netta del chiusino. Tale valore risulta di norma univoco per tutti i produttori di chiusini. L’elemento che non è soggetto a specifiche particolari è la dimensione esterna del coperchio e soprattutto la dimensione esterna del telaio. Di conseguenza ogni produttore può presentare spessori e dimensioni esterne del coperchio differenti, rendendo impossibile l’intercambiabilità dei coperchi.
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