I prodotti di Polieco

Pozzetti Perdentitubi fessurati, un importante alleato per la raccolta e la dispersione delle acque meteoriche nel terreno è il pozzetto perdente.

Il pozzo perdente non è altro che un tubo fessurato interrato verticalmente; l’installazione non deve avvenire troppo in profondità quindi sarà sufficiente disporre di una tubazione con classe di rigidità pari a SN 4 kN/m2.

Il pozzo disperdente presenta fessurazioni a 360° lungo tutta la sua circonferenza e può essere dotato o meno di un fondo di chiusura; questo dipende dalla quantità di acqua piovana prevista e dalla velocità di dispersione che si vuole ottenere. I pozzetti per raccolta acque piovane generalmente dispongono di un fondo che consente una lenta immissione dei fluidi nel terreno attraverso le fessure sulla circonferenza. Nei pozzi perdenti senza fondo, l’acqua tende a riversarsi subito nel terreno: la gran parte si disperderà verticalmente ma una parte si infiltrerà attraverso le fessurazioni laterali.

I pozzetti per acqua piovana sono quindi composti da:

  • eventuale riduttore conico da innestare sul rialzo, che permette di rastremare il rialzo fino al passo d’uomo;
  • innesto inserito tramite una guarnizione sulla parete esterna del rialzo per permettere di innestare tubazioni in polietilene o in PVC;
  • rialzo fessurato a 360° che costituisce il corpo del pozzo a perdere;
  • eventuale lastra di chiusura, saldata alla parete interna del rialzo.

Trattandosi di una tubazione corrugata in polietilene, l’altezza finale del pozzetto può essere ridotta in cantiere con i dovuti strumenti per modificare la lunghezza del rialzo a piacere.

I pozzetti drenanti, abbinati eventualmente a trincee drenanti, costituiscono un sistema completo di drenaggio e dispersione dell’acqua piovana nel terreno.

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Tubi con tessuto non tessuto
  • idrorepellenza;
  • resistenza al calore ed alle basse temperature;
  • bassa abrasività al tatto.
  • Il tessuto non tessuto viene sempre più spesso impiegato anche nelle opere di
    drenaggio e dispersione delle acque meteoriche nel terreno. Questo materiale, chiamato anche geotessuto o geotessile, viene impiegato per evitare l’infiltrazione di terreno. Generalmente viene utilizzato come:
    • copertura dei tubi fessurati. Molte aziende forniscono già il tubo drenante con calza composta da tessuto non tessuto in modo da facilitare la posa delle tubazioni e ridurre i possibili errori di installazione;
    • copertura della sezione degli scavi dove vengono posizionate le celle di dispersione. In questo caso, il geotessuto deve essere steso trasversalmente alla lunghezza dello scavo e nelle giunzioni del tessuto bisogna assicurarsi che ci sia una sovrapposizione di circa 50 cm e poi avvolgere completamente le celle.
    Il geotessile può essere realizzato con svariate grammature a seconda della sua applicazione; il tessuto non tessuto per drenaggio deve avere una massa aerica ≥ 150 g/m2 in modo che favorisca la fuoriuscita dell’acqua ma ostacoli l’ingresso di materiali solidi.

    Tubazioni fessurate                            Celle di dispersione

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    Tubi DrenantiLe caratteristiche principali di un tubo drenante microfessurato sono quelle di raccogliere l’acqua in eccesso e di evacuarla. Per la prima funzione è necessario che essi abbiano delle fessure tali che l’acqua del terreno possa entrare nel tubo per tutta la linea drenante; mentre per l’evacuazione, è necessario che il tubo abbia una sezione sufficiente, che sia esente da occlusioni e che venga posato con una pendenza tale da assicurare il moto dell’acqua.

    Nei tubi di scarico per acqua piovana la captazione è assicurata dalle fessure situate nella tubazione stessa. Le fessurazioni di un tubo microforato possono essere disposte su tutta la circonferenza (a 360°), oppure solo sulla parte superiore (a 220°), permettendo così che alla superficie inferiore di raccogliere l’acqua in quanto esente da fessurazioni. La larghezza delle fessurazioni è fondamentale allo scopo di un tubo drenante: essa dev’essere abbastanza sottile per impedire l’ingresso nel tubo di grosse particelle, che potrebbero dar luogo a ostruzioni, rendendo in poco tempo inefficace la funzione drenante. Le fessurazioni devono essere però anche abbastanza larghe da permettere la fuoriuscita di acqua con una certa rapidità. E’ stato riscontrato che la larghezza ideale per le fessurazioni di un tubo drenante siano pari a 2 mm.

    Le fessure possono essere perpendicolari al tubo oppure longitudinali o diagonali rispetto all’asse del tubo. Se si parla di tubi corrugati, la fessurazione va eseguita nell’incavo della corrugazione cosicché i due picchi della corrugazione impediscano l’ostruzione della fessura da parte del materiale circostante. La combinazione dello spessore assieme alla lunghezza della perforazione permette di far fungere al tubo per drenaggio fessurato la funzione di filtro, realizzando quindi la separazione dell’acqua dal limo-terriccio in sospensione.

    Polieco produce diverse tipologie di tubo corrugato drenante:

    • POLIDREN: tubazione in rotoli fino al diametro esterno di 200 mm
    • DRENOSEWER: tubo polietilene a barre fino al diametro esterno di 200 mm
    • DRENOPAL: tubazione in barre fino al diametro esterno di 1200 mm
     

    Tubi per il Drenaggio e la Dispersione                            Come creare un impianto di Drenaggio

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    Costruire una trincea drenanteOggi stiamo assistendo ad un’urbanizzazione spinta a causa della forte espansione industriale e civile che da un lato incrementa le quantità di acqua da dover smaltire e dall’altro riduce i quantitativi di terreno che possono essere d’aiuto per l’assorbimento delle acque.

    Per questo motivo i sistemi di drenaggio si stanno sviluppando sempre più nel sottosuolo con trincee o gallerie che hanno lo scopo di allontanare l’acqua in eccesso attraverso la sua dispersione nel terreno.

    Esistono vari metodi per disperdere l’acqua in una superficie, il sistema più semplice è quello di costruire una trincea drenante. Con questa tecnica si crea un “sentiero” permeabile che l’acqua seguirà fino a disperdersi lentamente.

    Per costruire una trincea efficace bisogna creare uno scavo nel terreno largo dai 500 centimetri fino ad un massimo di 1 metro, la profondità invece dipende dalla superficie di scorrimento. Le trincee drenanti si dividono infatti in:

    • superficiali: profondità massima di 5 metri;
    • profonde: lo scavo in trincea arriva anche a 25 metri.

    Per fare in modo che una trincea dreni il terreno bisogna posizionare intorno allo scavo del tessuto non tessuto (o geotessile) per impedire che il terriccio intasi la trincea. Successivamente bisognerà riempirla con del materiale a grana grossa (sabbia o ghiaia) cosicché l’acqua possa passarci attraverso. Infine, lo scavo va coperto con del materiale impermeabile.

    La scelta del materiale di riempimento è fondamentale per la buona riuscita del sistema di drenaggio in quanto è il contrasto di permeabilità tra il terreno della trincea e quello circostante che determina la direzione dell’acqua e quindi la sua dispersione.

    Per facilitare l’afflusso di acqua nella trincea e la sua successiva dispersione, si possono inserire nello scavo dei tubi fessurati e/o delle celle disperdenti.

     

    Scopri i sistemi di drenaggio                            Perché drenare un terreno

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    Progettare un impianto di DrenaggioSia che si tratti di un drenaggio agricolo o civile, per affrontare correttamente la progettazione di un impianto di drenaggio è necessario disporre di una serie di dati e conoscenze basilari, ricavabili attraverso appositi studi e rilievi da attuare caso per caso. Per la creazione un terreno drenante, è necessario individuare e stabilire la fonte delle infiltrazioni dell’acqua, accertare le caratteristiche percolanti del suolo, determinare il coefficiente di permeabilità K e la profondità del primo strato impermeabile.

    Per il drenaggio del terreno agricolo o civile è sempre necessario disporre di un rilievo planoaltimetrico completo della zona, su cui siano evidenziate le quote dei terreni, le costruzioni ed infrastrutture (rete stradale, rete d’irrigazione, altri corsi d’acqua, nuclei abitati, ecc.) esistenti. Nel caso ad esempio del drenaggio perimetrale casa o del drenaggio fondazioni, dal rilievo si potranno ricavare le informazioni relative all’estensione dell’area verde presente intorno alle abitazioni o alla profondità delle fondazioni.

    Il primo passo per la progettazione di un impianto di drenaggio è la determinazione della portata specifica da drenare.

    Gli eccessi d’acqua presenti nel terreno possono essere originati da:

    • piogge;
    • falda freatica o acque di ricarica profonde;
    • irrigazione.

    In questa sede ci soffermiamo solo sull’acqua generata dagli eventi meteorici.

    Le acque generate dalle precipitazioni meteoriche vengono classificate sulla base della diversa destinazione finale in:

    • acqua di scorrimento superficiale: quella che scorre e ruscella in superficie;
    • acqua sotterranea: quella che penetrando nel terreno scorre dentro di esso;
    • interflusso: acqua che intercettata da fossi e canalette sotterranee, viene costretta a compiere un percorso sotterraneo in modo da riapparire in superficie dopo un breve tragitto nel terreno.

    Il calcolo della quantità di acqua di pioggia che deve essere evacuata dai tubi drenanti viene eseguito sull’interflusso: infatti sia l’acqua di scorrimento superficiale che quella di ricarica profonda, non essendo ristagnanti, in genere non diminuiscono la stabilità meccanica del terreno. Le quantità d’acqua relative a ciascuna destinazione variano a seconda del tipo di struttura e tessitura del terreno; a titolo orientativo si può affermare che il 5% della pioggia costituisca l’acqua di scorrimento superficiale e il 95% filtri nel terreno di cui il 25% in ricarica profonda e il 70% da interflusso che viene captato dai sistemi drenanti. In questo caso quindi i tubi o le celle drenanti dovrebbero essere dimensionati per una portata specifica pari al 70% dell’acqua di pioggia.

    Una volta stabilita la portata da drenare è possibile definire il diametro dei tubi drenanti utilizzando la formula empirica di Visser:

    d = 0,0209q0,375 A0,375 J-0,375

    dove:

    d: diametro interno del tubo drenante (cm)

    q: portata specifica di pioggia da drenare (mm/giorno)

    A: la superficie di terreno che viene interessata dal drenaggio (m2)

    J: pendenza del tubo drenante (%)

    Oltre alle portate occorre fissare anche il grado di riempimento (altezza massima dell'acqua con la quale si intende fare funzionare il tubo drenante) e stabilire le pendenze da adottare, in relazione all’andamento altimetrico ed al livello dei collettori ove i tubi drenanti si immettono; tutto ciò è necessario per assicurare un regolare deflusso delle acque.

    La velocità dell'acqua deve essere tale da garantire l'eventuale eliminazione di eventuali depositi all'interno del tubo drenante (in genere si consigliano velocità superiori a 0,5 m/sec). Per ottenere ciò si potranno disporre i tubi drenanti con pendenze anche dissimili dalla pendenza della superficie del suolo ma in ogni caso maggiori dell’1%.

    Per una corretta ed efficace posa di una tubazione fessurata è necessario seguire le seguenti indicazioni:

    • stendere un foglio di tessuto non tessuto attorno alle pareti dello scavo;
    • realizzare un letto di posa di materiale drenante selezionato (spezzato o ghiaietto di granulometria 3-5 mm) con uno spessore di 10 cm evitando così che la sommità della costola vada a poggiare sul terreno di scavo;
    • utilizzare come materiale di riempimento attorno al tubo la ghiaia per drenaggio di piccola pezzatura;
    • effettuare il riempimento con il medesimo fino a 40 cm sopra l’estradosso del tubo;
    • coprire la sezione di ricoprimento con il tessuto non tessuto;
    • ultimare il riempimento con il terreno di riporto.

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    L’importanza di Drenare un terrenoIn campo edile, è importante drenare correttamente i terreni per impedire che essi causino danni alle infrastrutture sovrastanti.

    L’infiltrazione d’acqua nel sottosuolo è responsabile dell’80% delle fessurazioni nei fabbricati, nelle opere d’arte e nei manufatti.

    Quando si parla di acque meteoriche, sono le strade che subiscono un maggior deterioramento. Infatti, se l’acqua non viene adeguatamente raccolta ed evacuata nel terreno sottostante, provocherà danni alla stabilità della strada in quanto assorbita dalla struttura di sostegno della stessa. Saranno quindi inutili eventuali interventi in superficie perché l’acqua meteorica continuerà a creare crepe e fessurazioni finchè il sottosuolo non sarà asciutto.

    Ogni terreno ha un proprio sistema di drenaggio naturale; il rapporto tra afflusso delle acque piovane e la loro dispersione, dipende però dalle sue caratteristiche. In quei terreni dove non sono presenti falde sotterranee o vi è un eccesso di acque, bisogna intervenire artificialmente con un sistema drenante.

    In cosa consiste e cos’è un drenaggio artificiale?

    Secondo il vocabolario Treccani, consiste nella “sottrazione d’acqua a uno strato di terreno o a materie incoerenti che ne sono imbevuti, mediante speciali manufatti (canali a pareti permeabili o traforate, trincee, gallerie), talora indicati anch’essi col nome di drenaggio o dreno”.

    Drenare un terreno significa quindi creare una rete di piccoli condotti sotterranei (dreni) che raccolgono e favoriscono l’allontanamento delle acque meteoriche senza che sia necessario modellare in modo speciale la superficie del suolo sovrastante.

    Differente è invece la funzione di dispersione acque meteoriche nel terreno. In questo caso lo scopo non è quello di raccogliere e allontanare le acque presenti nel terreno, ma bensì quella di disperdere le acque meteoriche che vengono generate dalla presenza delle superfici impermeabili.

     

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