Sia che si tratti di un drenaggio agricolo o civile, per affrontare correttamente la progettazione di un impianto di drenaggio è necessario disporre di una serie di dati e conoscenze basilari, ricavabili attraverso appositi studi e rilievi da attuare caso per caso. Per la creazione un terreno drenante, è necessario individuare e stabilire la fonte delle infiltrazioni dell’acqua, accertare le caratteristiche percolanti del suolo, determinare il coefficiente di permeabilità K e la profondità del primo strato impermeabile.

Per il drenaggio del terreno agricolo o civile è sempre necessario disporre di un rilievo planoaltimetrico completo della zona, su cui siano evidenziate le quote dei terreni, le costruzioni ed infrastrutture (rete stradale, rete d’irrigazione, altri corsi d’acqua, nuclei abitati, ecc.) esistenti. Nel caso ad esempio del drenaggio perimetrale casa o del drenaggio fondazioni, dal rilievo si potranno ricavare le informazioni relative all’estensione dell’area verde presente intorno alle abitazioni o alla profondità delle fondazioni.

Il primo passo per la progettazione di un impianto di drenaggio è la determinazione della portata specifica da drenare.

Gli eccessi d’acqua presenti nel terreno possono essere originati da:

  • piogge;
  • falda freatica o acque di ricarica profonde;
  • irrigazione.

In questa sede ci soffermiamo solo sull’acqua generata dagli eventi meteorici.

Le acque generate dalle precipitazioni meteoriche vengono classificate sulla base della diversa destinazione finale in:

  • acqua di scorrimento superficiale: quella che scorre e ruscella in superficie;
  • acqua sotterranea: quella che penetrando nel terreno scorre dentro di esso;
  • interflusso: acqua che intercettata da fossi e canalette sotterranee, viene costretta a compiere un percorso sotterraneo in modo da riapparire in superficie dopo un breve tragitto nel terreno.

Il calcolo della quantità di acqua di pioggia che deve essere evacuata dai tubi drenanti viene eseguito sull’interflusso: infatti sia l’acqua di scorrimento superficiale che quella di ricarica profonda, non essendo ristagnanti, in genere non diminuiscono la stabilità meccanica del terreno. Le quantità d’acqua relative a ciascuna destinazione variano a seconda del tipo di struttura e tessitura del terreno; a titolo orientativo si può affermare che il 5% della pioggia costituisca l’acqua di scorrimento superficiale e il 95% filtri nel terreno di cui il 25% in ricarica profonda e il 70% da interflusso che viene captato dai sistemi drenanti. In questo caso quindi i tubi o le celle drenanti dovrebbero essere dimensionati per una portata specifica pari al 70% dell’acqua di pioggia.

Una volta stabilita la portata da drenare è possibile definire il diametro dei tubi drenanti utilizzando la formula empirica di Visser:

d = 0,0209q0,375 A0,375 J-0,375

dove:

d: diametro interno del tubo drenante (cm)

q: portata specifica di pioggia da drenare (mm/giorno)

A: la superficie di terreno che viene interessata dal drenaggio (m2)

J: pendenza del tubo drenante (%)

Oltre alle portate occorre fissare anche il grado di riempimento (altezza massima dell’acqua con la quale si intende fare funzionare il tubo drenante) e stabilire le pendenze da adottare, in relazione all’andamento altimetrico ed al livello dei collettori ove i tubi drenanti si immettono; tutto ciò è necessario per assicurare un regolare deflusso delle acque.

La velocità dell’acqua deve essere tale da garantire l’eventuale eliminazione di eventuali depositi all’interno del tubo drenante (in genere si consigliano velocità superiori a 0,5 m/sec). Per ottenere ciò si potranno disporre i tubi drenanti con pendenze anche dissimili dalla pendenza della superficie del suolo ma in ogni caso maggiori dell’1%.

Per una corretta ed efficace posa di una tubazione fessurata è necessario seguire le seguenti indicazioni:

  • stendere un foglio di tessuto non tessuto attorno alle pareti dello scavo;
  • realizzare un letto di posa di materiale drenante selezionato (spezzato o ghiaietto di granulometria 3-5 mm) con uno spessore di 10 cm evitando così che la sommità della costola vada a poggiare sul terreno di scavo;
  • utilizzare come materiale di riempimento attorno al tubo la ghiaia per drenaggio di piccola pezzatura;
  • effettuare il riempimento con il medesimo fino a 40 cm sopra l’estradosso del tubo;
  • coprire la sezione di ricoprimento con il tessuto non tessuto;
  • ultimare il riempimento con il terreno di riporto.

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