I prodotti di Polieco

Vantaggi dei Tubi in PolietileneCome abbiamo visto nell’articolo precedente, il polietilene presenta diversi vantaggi rispetto agli altri materiali impiegati in campo edile.

In questa sede vogliamo analizzare le caratteristiche dei tubi prodotti in polietilene.

OTTIMA RESISTENZA ALL’AGGRESSIONE DELLE ACQUE REFLUE

Sono ben note le caratteristiche di resistenza all’aggressione chimica del polietilene. Inoltre, questo materiale non subisce alcuna aggressione elettrochimica, dal momento che è elettricamente inerte.

Si può quindi affermare che il tubo in polietilene non viene aggredito dall’ambiente e, a sua volta, non cede sostanze dannose per l’ambiente stesso.

LEGGEREZZA

E’ risaputo che la plastica abbia un peso specifico inferiore rispetto al cemento, grès e ghisa impiegati generalmente nella produzione di tubazioni. Il ridotto peso del tubo corrugato a doppia parete in polietilene agevola anche la movimentazione del prodotto in cantiere, i diametri più piccoli possono essere facilmente posati a mano all’interno dello scavo riducendo anche le tempistiche di esecuzione dei lavori.

RESISTENZA ALL’ABRASIONE

L’abrasione è un fenomeno che si verifica in tutte le tipologie di tubazioni. Si riscontra soprattutto nella parte inferiore del tubo, ma turbolenze localizzate possono estenderla a tutta la parete; tale fenomeno avviene per attrito, sfregamento, rotolamento, taglio (sia per trascinamento sia per turbolenza) o per urto ed è tanto più accentuato quanto più la particella è dura ed irregolare.

Per quanto concerne il polietilene, si può affermare che, a parità di condizioni, esso presenta migliori caratteristiche di resistenza all'abrasione rispetto ad altri materiali.

GARANZIA DI QUALITÀ NEL TEMPO

La resistenza all’abrasione e agli agenti chimici fa sì che le tubazioni in polietilene durino di più nel tempo rispetto alle altre presenti sul mercato.

Questo implica anche minori interventi di manutenzione portando al cliente un risparmio di denaro e di tempo.

 

Tubi per reti fognarie                            Tubi per il drenaggio

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Progettare un impianto di DrenaggioSia che si tratti di un drenaggio agricolo o civile, per affrontare correttamente la progettazione di un impianto di drenaggio è necessario disporre di una serie di dati e conoscenze basilari, ricavabili attraverso appositi studi e rilievi da attuare caso per caso. Per la creazione un terreno drenante, è necessario individuare e stabilire la fonte delle infiltrazioni dell’acqua, accertare le caratteristiche percolanti del suolo, determinare il coefficiente di permeabilità K e la profondità del primo strato impermeabile.

Per il drenaggio del terreno agricolo o civile è sempre necessario disporre di un rilievo planoaltimetrico completo della zona, su cui siano evidenziate le quote dei terreni, le costruzioni ed infrastrutture (rete stradale, rete d’irrigazione, altri corsi d’acqua, nuclei abitati, ecc.) esistenti. Nel caso ad esempio del drenaggio perimetrale casa o del drenaggio fondazioni, dal rilievo si potranno ricavare le informazioni relative all’estensione dell’area verde presente intorno alle abitazioni o alla profondità delle fondazioni.

Il primo passo per la progettazione di un impianto di drenaggio è la determinazione della portata specifica da drenare.

Gli eccessi d’acqua presenti nel terreno possono essere originati da:

  • piogge;
  • falda freatica o acque di ricarica profonde;
  • irrigazione.

In questa sede ci soffermiamo solo sull’acqua generata dagli eventi meteorici.

Le acque generate dalle precipitazioni meteoriche vengono classificate sulla base della diversa destinazione finale in:

  • acqua di scorrimento superficiale: quella che scorre e ruscella in superficie;
  • acqua sotterranea: quella che penetrando nel terreno scorre dentro di esso;
  • interflusso: acqua che intercettata da fossi e canalette sotterranee, viene costretta a compiere un percorso sotterraneo in modo da riapparire in superficie dopo un breve tragitto nel terreno.

Il calcolo della quantità di acqua di pioggia che deve essere evacuata dai tubi drenanti viene eseguito sull’interflusso: infatti sia l’acqua di scorrimento superficiale che quella di ricarica profonda, non essendo ristagnanti, in genere non diminuiscono la stabilità meccanica del terreno. Le quantità d’acqua relative a ciascuna destinazione variano a seconda del tipo di struttura e tessitura del terreno; a titolo orientativo si può affermare che il 5% della pioggia costituisca l’acqua di scorrimento superficiale e il 95% filtri nel terreno di cui il 25% in ricarica profonda e il 70% da interflusso che viene captato dai sistemi drenanti. In questo caso quindi i tubi o le celle drenanti dovrebbero essere dimensionati per una portata specifica pari al 70% dell’acqua di pioggia.

Una volta stabilita la portata da drenare è possibile definire il diametro dei tubi drenanti utilizzando la formula empirica di Visser:

d = 0,0209q0,375 A0,375 J-0,375

dove:

d: diametro interno del tubo drenante (cm)

q: portata specifica di pioggia da drenare (mm/giorno)

A: la superficie di terreno che viene interessata dal drenaggio (m2)

J: pendenza del tubo drenante (%)

Oltre alle portate occorre fissare anche il grado di riempimento (altezza massima dell'acqua con la quale si intende fare funzionare il tubo drenante) e stabilire le pendenze da adottare, in relazione all’andamento altimetrico ed al livello dei collettori ove i tubi drenanti si immettono; tutto ciò è necessario per assicurare un regolare deflusso delle acque.

La velocità dell'acqua deve essere tale da garantire l'eventuale eliminazione di eventuali depositi all'interno del tubo drenante (in genere si consigliano velocità superiori a 0,5 m/sec). Per ottenere ciò si potranno disporre i tubi drenanti con pendenze anche dissimili dalla pendenza della superficie del suolo ma in ogni caso maggiori dell’1%.

Per una corretta ed efficace posa di una tubazione fessurata è necessario seguire le seguenti indicazioni:

  • stendere un foglio di tessuto non tessuto attorno alle pareti dello scavo;
  • realizzare un letto di posa di materiale drenante selezionato (spezzato o ghiaietto di granulometria 3-5 mm) con uno spessore di 10 cm evitando così che la sommità della costola vada a poggiare sul terreno di scavo;
  • utilizzare come materiale di riempimento attorno al tubo la ghiaia per drenaggio di piccola pezzatura;
  • effettuare il riempimento con il medesimo fino a 40 cm sopra l’estradosso del tubo;
  • coprire la sezione di ricoprimento con il tessuto non tessuto;
  • ultimare il riempimento con il terreno di riporto.

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Produzione dei Tubi CorrugatiIl tubo corrugato a doppia parete è una tubazione realizzata in polietilene o polipropilene. Può essere impiegata come cavidotto oppure per il passaggio di fognature e scarichi non in pressione. In entrambi i casi, stiamo parlando di un tubo corrugato interrato installato all’esterno dei fabbricati.

Esiste un unico modo per la produzione dei tubi corrugati, la sola differenza che si può riscontrare nei vari produttori è il metodo di ottenimento della rigidezza circonferenziale. Essa può essere data dalle variazioni di altezza e/o passo della corrugazione oppure dalla modifica dello spessore della costola.

La tecnologia di produzione si chiama coestrusione in quanto l’impianto è composto da una testa d’estrusione che emette materiale da due filiere concentriche. La corrugazione esterna si forma mediante una serie di stampi mobili con movimento tipo cartepillar.

Vediamo ora tutte le fasi del processo di produzione dei tubi corrugati doppia parete:

  • il polietilene (o polipropilene) in granuli è avviato dai silos alle tramogge situate sopra gli estrusori. I due estrusori hanno diversa capacità di estrusione in funzione della quantità di materiale utilizzato per le due pareti; indicativamente la parete interna rappresenta circa i 2/5 della massa totale del tubo;
  • la filiera esterna produce un tubo che è spinto e risucchiato sugli stampi in modo che il materiale fluido venga ad appoggiarsi alla parete interna dello stampo stesso, assumendo la forma della corrugazione;
  • la filiera interna fornisce la parete interna del tubo, in pratica estrude un secondo tubo la cui forma circolare ed il diametro interno sono controllati da un tampone;
  • in corrispondenza del tampone, la corrugazione, già formata ma ancora ad alta temperatura, si fonde allo strato interno. La velocità d’estrusione e quella di avanzamento dello stampo sono calibrate in maniera tale da assicurare una struttura omogenea con parametri geometrici ottimali; i parametri di regolazione sono controllati da un software, mentre il vuoto e l’aria vengono controllati con apposite valvole;
  • il tubo che risulta dal processo di coestrusione è sottoposto ad un primo raffreddamento tramite gli stampi che sono raffreddati ad acqua e mantengono una temperatura costante. Segue un raffreddamento ad acqua ed il taglio alla lunghezza voluta, localizzato nella sezione tra le costole.

Si ottiene così un tubo corrugato da interrare con la parete interna liscia e la parete esterna corrugata.

 

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L’importanza di Drenare un terrenoIn campo edile, è importante drenare correttamente i terreni per impedire che essi causino danni alle infrastrutture sovrastanti.

L’infiltrazione d’acqua nel sottosuolo è responsabile dell’80% delle fessurazioni nei fabbricati, nelle opere d’arte e nei manufatti.

Quando si parla di acque meteoriche, sono le strade che subiscono un maggior deterioramento. Infatti, se l’acqua non viene adeguatamente raccolta ed evacuata nel terreno sottostante, provocherà danni alla stabilità della strada in quanto assorbita dalla struttura di sostegno della stessa. Saranno quindi inutili eventuali interventi in superficie perché l’acqua meteorica continuerà a creare crepe e fessurazioni finchè il sottosuolo non sarà asciutto.

Ogni terreno ha un proprio sistema di drenaggio naturale; il rapporto tra afflusso delle acque piovane e la loro dispersione, dipende però dalle sue caratteristiche. In quei terreni dove non sono presenti falde sotterranee o vi è un eccesso di acque, bisogna intervenire artificialmente con un sistema drenante.

In cosa consiste e cos’è un drenaggio artificiale?

Secondo il vocabolario Treccani, consiste nella “sottrazione d’acqua a uno strato di terreno o a materie incoerenti che ne sono imbevuti, mediante speciali manufatti (canali a pareti permeabili o traforate, trincee, gallerie), talora indicati anch’essi col nome di drenaggio o dreno”.

Drenare un terreno significa quindi creare una rete di piccoli condotti sotterranei (dreni) che raccolgono e favoriscono l’allontanamento delle acque meteoriche senza che sia necessario modellare in modo speciale la superficie del suolo sovrastante.

Differente è invece la funzione di dispersione acque meteoriche nel terreno. In questo caso lo scopo non è quello di raccogliere e allontanare le acque presenti nel terreno, ma bensì quella di disperdere le acque meteoriche che vengono generate dalla presenza delle superfici impermeabili.

 

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